Poeti e letterati l’hanno definita “isola nell’isola”, quasi ad indicare una realtà a parte rispetto al territorio che la circonda. Altri intellettuali, tra cui Vito Amico, l’hanno denominata “l’opulentissima” per indicare la ricchezza delle famiglie che vi abitavano. Ma cosa accomuna questi due appellativi? Una risposta, forse, la si può ricavare dall’etimo del nome. I bizantini, infatti, la chiamarono “Ragous”, parola che significava “granaio”. E’ qui, allora, nella storia della cultura e dell’economia della città, che vanno ricercate le coordinate entro cui comprendere Ragusa, città unica.
La città oggi
Ragusa è il capoluogo di provincia più meridionale d’Italia. Considerata come uno degli esempi più riusciti del tardo-barocco siciliano, nel 2002 la città è stata inserita nella World Heritage List dall’Unesco. Negli ultimi anni la città è stata protagonista di uno sviluppo turistico dovuto a molti fattori: da una parte la riqualificazione negli ultimi decenni di Ragusa Ibla, dall’altra l’ambientazione in città di numerosi film e serie tv, tra le quali spiccano sicuramente i fortunati episodi de il Commissario Montalbano.
Cenni storici
Vicino Marina di Ragusa sono state ritrovate le più antiche testimonianze umane della Sicilia: molti reperti risalgono addirittura a 60.000 anni fa.
L’attuale centro abitato, invece, presenta antiche necropoli di epoca arcaica (Necropoli Hybla-Rito della seconda metà del VI sec. a.C.), anche se si discute ancora sull’identificazione della città: secondo alcuni potrebbe essere l’antica Hybla Heraia, ma non tutti gli studiosi sono d’accordo.
A Ragusa Ibla (all’interno del Giardino Ibleo) sono state rinvenute delle costruzioni risalenti al II sec. d.C.
Durante la dominazione bizantina, oltre all’attribuzione del nome “Ragous” al centro abitato, fu costruito un castello imponente che, nel 848, fu definito da uno scrittore arabo come “il più grande e più bello di Sicilia”.
Le numerose dominazioni che si susseguirono nel tempo furono quella normanna, sveva, angioina e aragonese.
L’11 gennaio 1693, il terremoto del Val di Noto distrusse il centro abitato corrispondente all’attuale Ragusa Ibla. Su dodicimila abitanti ne morirono ben cinquemila. Si decise di costruire un nuovo centro in contrada Prato e di ricostruire il centro abitato distrutto: il primo nucleo di edifici avrebbe preso l’attuale nome di Ragusa superiore, il secondo il nome di Ragusa Ibla. La prima costruzione in località Prato fu la chiesa di San Giovanni, costruita in solo 4 mesi già nel 1694 e successivamente ampliata fino a farla divenire l’attuale Cattedrale di San Giovanni Battista. La ricostruzione dell’antico abitato, invece, fu molto più lenta per la presenza delle numerose macerie. Nel 1739 l’architetto Rosario Gagliardi realizzò il progetto dell’attuale Duomo di San Giorgio, opera completata nel 1775.
Cosa vedere
Ragusa è una preziosa città che si offre al visitatore 365 giorni all’anno. Non importa, infatti, che ci sia bel tempo: le costruzioni tardo-barocche riescono ad infondere la loro bellezza persino durante una giornata uggiosa.
Per una migliore esposizione ricordo la divisione in Ragusa Superiore, quartiere nato ex novo all’indomani del terremoto del 1693, e Ragusa Ibla, quartiere più antico della città che sorge su uno sperone roccioso.
Ragusa Ibla
Sorge su una collinetta di circa 400 metri s.l.m. ed ospita l’anima antica di Ragusa e dei ragusani. In questa parte della città si trovano ben 14 dei 18 monumenti inseriti nella World Heritage List. Ecco alcune delle opere da non perdere in questa parte della città:
Ragusa Superiore