La Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile - Vivere la Sicilia

La Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile

La riserva, istituita nel 1990 dalla Regione Sicilia, è nata con l’intento di preservare le ricchezze archeologiche e naturalistiche della zona. Essa tutela un territorio di ben 2.700 ettari (900 riserva ed il restante pre-riserva). Il fiume Cassibile, chiamato dai Greci Κακύπαρις (Kakyparis), ha contribuito a scavare le profonde gole che caretterizzano l’attuale territorio. Proprio le impervie gole, per la posizione strategica che garantivano, hanno conosciuto la presenza ininterrotta dell’uomo per millenni.

L’uomo a Cavagrande
La presenza dell’uomo a Cavagrande è evidente: basta scrutare le pareti delle gole e scorgere le sue tracce. I Sicani, che secondo una suggestiva tesi furono i primi abitanti di queste gole, costruirono una necropoli che ancora oggi è molto difficile raggiungere. Si hanno, inoltre, rilevanze archeologiche di due villaggi rupestri, di cui uno risalente all’XI-X sec. a.C.
Nei secoli la riserva è stata abitata da bizantini, arabi e altre popolazioni fino all’ottocento.
L’uomo, purtroppo, non ha rinunciato a lasciare la sua traccia: il 25 Giugno 2014 un vastissimo incendio ha letteralmente divorato la riserva. Dopo tale evento sono stati chiusi, per motivi di sicurezza, tutti i sentieri che permettevano di scendere a valle, ad eccezione di un unico sentiero fruibile, il Prisa-Carrubbella.

Un consiglio
Prima di mettersi in viaggio si consiglia al visitatore di contattare l’ente che gestisce la riserva al numero 09367450.

Per maggiori informazioni

 

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